Capanna “Sushumna”: tra Adriatico e stelle, il custode del mare
Capanna “Sushumna”: tra Adriatico e stelle, il custode del mare – Il video. Il rifugio nascosto a due passi dalla civiltà ma distante anni luce dai mali del mondo: "Qui si vivono la storia e l'ambiente"
Ci si arriva solo se si è allenati per arrivarci. Un po’ di gambe ma ciò che conta di più per giungerci sono la testa e soprattutto il cuore. Sembra di stare anni luce dal resto del mondo, eppure la “civilità” è solo alle spalle, ad un tiro di schioppo ma non appena ci si mette piede sembra svanire ogni male del mondo. L’approdo è una spiaggia selvaggia e sabbiosa del Salento dove ancora si possono scorgere angoli ameni e sottratti dal tran tran quotidiano, dove l’ambiente è ancora quasi del tutto incontaminato e dove i suoni sono solo quelli della natura. È qui che un moderno Robinson Crusoè ha pensato di costruirci un rifugio fatto esclusivamente di tronchi e legni restituiti dal mare che ha chiamato la Capanna “Sushumna”, termine che dovrebbe indicare il centro d’energia più importante nella fisiologia della tradizione indiana dello Yoga e del Tantra. Si perché qui l’energia che si percepisce è data dalla forza di un mare pulito per le forti correnti superficiali scandite dalle tramontane e dagli scirocchi, limpido, cristallino ma anche dai colori cangianti dati dal contrasto tra la sabbia bianchissima e quella vulcanica che, si dice sia giunta dal Vulture e attraverso i fiumi fin al bassissimo Adriatico, e dalla tranquillità che pervade le membra e sembra rigenerarle solo perché ci si è trovati qui. E dopo la costa del mare, il cielo come unico confine. Per scoprire che l’ultima fortezza dell’uomo su un lembo di costa apre le sue porte a chiunque abbia a cuore la tutela del mare e dell’ambiente. Capanna “Sushumna” è un punto di arrivo e partenza per tutti, ha spiegato Ignazio Millimaci. Ed è anche un presidio del territorio nel tratto costiero della Riserva Naturale dello Stato Oasi WWF Le Cesine, al confine dei territori comunali di Lecce e Vernole. Un luogo bellissimo e estremo, appunto, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma anche di conoscenza. Anche per questo la Capanna, che rimane comunque nascosta e, come detto, difficile da raggiungere, sta avendo grande risonanza.