"Le sottane di Dio", l'inquietudine di un'anima. Romanzo in presentazione oggi a Lecce
Un libro scandaloso? No, un romanzo dannunziano. Sensualità e l’erotismo non mancano, ma c’è l’inquietudine dell’interrogativo sul senso di una esistenza. Basta l’arte per scoprirlo? Nel romanzo “Le sottane di Dio”, opera prima del giornalista leccese Francesco Buja, la domanda esistenziale è permeante, e coinvolge il lettore attento, che non si ferma alle sottane. Il libro, edito dal Raggio Verde, sarà presentato oggi alle 19.30 all’ex Convitto Palmieri, a Lecce. Con l’autore dialogherà prefazione Raffaele Polo, giornalista ed editore, snocciolando personaggi decadentisti, alcuni strampalati, altri frustrati, che si delineano lentamente, e discorrendo dell’inquietudine di un’anima. In questo romanzo c’è D’Annunzio, ci sono anche le indolenze moraviane, c’è il conflitto pirandelliano tra l’“Io” e il “me”, c’è un senso cristiano. Potrebbe sembrare il giallo di un’anima che cerca il colpevole della sua inquietudine. Chissà quanto rispecchiante la vita del suo autore, firma del Nuovo Quotidiano di Puglia, giornale leccese, cronista di Trm, emittente televisiva, fondatore del settimanale La Lupa e del quotidiano on line Lo Scorretto. Un tizio che prima di imparare a leggere e a scrivere ha appreso la lettura del pentagramma. Un pianista. E ideatore e curatore della rubrica “Sentinelle del mattino”, su Radio Portalecce, emittente della diocesi del capoluogo salentino. E già questo indizio potrebbe celare che le sottane di Dio non sono affatto blasfeme.