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Nelle acque di Marina Di Lesina in Puglia eccezionale conferma: la foca monaca

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Nelle acque di Marina Di Lesina in Puglia eccezionale conferma: la foca monaca – Il video. Un evento che non si verificava dalla fine degli anni 50, quando la sua presenza era segnalata a largo delle Isole Tremiti

La foca monaca torna a farsi vedere nel Mare Adriatico Meridionale. La sua presenza, inizialmente segnalata con un video da alcuni pescatori su Facebook nella mattinata di lunedì 8 maggio, è stata confermata da Lucrezia Cilenti, responsabile sede CNR IRBIM Lesina. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un’emozione incommensurabile poter avere la conferma che il mammifero marino a distanza di oltre quarant'anni dagli ultimi avvistamenti documentati torni in quello che era uno dei suoi habitat e che dimostra come la natura, ove rispettata possa riprendere i suoi spazi originari se e solo se decidiamo collettivamente di salvaguardarla. La presenza di foca monaca attesta il ritorno e la ripresa della popolazione in tutta l’area mediterranea tanto che la IUCN ha riclassificato la specie da “estinta “ a “in via di estinzione “. L’habitat costiero del Gargano comprese le Isole Tremiti può ritornare ad essere un’area idonea per la sopravvivenza e la conservazione della specie in Puglia, facendo rete con la costa salentina e croata. Nel gennaio del 2021, infatti, c'era stata una segnalazione della sua presenza in Salento. L’ultimo avvistamento di foche monache alle Tremiti risale alla fine degli anni ’50, inizi anni ’60. Resta a testimonianza della sua presenza la grotta del bue marino sull’isola di San Domino. L’avvistamento avvenuto in Puglia fa il paio con quello verificatosi sempre nella giornata di lunedì tra le acque di Capri e Ischia, a conferma di come questo straordinario mammifero stia in qualche modo tornando a popolare le nostre acque. La foca monaca mediterranea (Monachus monachus, Hermann 1779) è il mammifero marino a maggior rischio di estinzione d’Europa (Johnson e Lavigne, 1998). La sua antica distribuzione comprendeva il Mar Mediterraneo, il Mar Nero e le coste del bacino Atlantico Orientale, dalle Azzorre al Gambia. Dall’epoca romana ai tempi recenti la specie è stata cacciata fino a ridurne fortemente sia la consistenza numerica che la distribuzione. Attualmente la popolazione di foca monaca conta al massimo di 600-700 esemplari, concentrati nei principali siti riproduttivi noti con due genotipi: uno nell’Atlantico e uno nel Mediterraneo: circa 200 concentrati nell'Egeo e nel Mediterraneo sudorientale, 20-30 nel Mar Ionio, 10-20 nel Mare Adriatico, una decina nel Mediterraneo centrale, dai 10 ai 20 nel Mediterraneo occidentale e meno di 300 in Atlantico. La specie è pertanto da considerarsi a serio rischio di estinzione. La Società Zoologica di Londra, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera la Monachus monachus (questo il nome scientifico) una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione. Non ci resta che rilanciare, quindi, l’appello già rivolto nel giugno 2017 ad un intervento immediato delle autorità nazionali, in particolare del Ministero dell'Ambiente per avviare tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dell'habitat della foca monaca anche nell'amena terra del Salento. Per questo avvistamento della Marina Di Lesina sono stati allertati i biologi dell’Università Bicocca di Milano e il Gruppo Foca Monaca che effettueranno indagini sul DNA ambientale. Ovviamente a tutti i fortunati che avranno l’occasione di avvistarla, raccomandiamo di mantenere la giusta e dovuta distanza per evitare d’impaurire l’esemplare di una specie che merita il massimo rispetto e prudenza in qualsiasi tipo di approccio.

ID
8vry2z Copy
License
Public Domain
Type
video
Duration
0:15
Date
May-11-2023
By
dagata giovanni (1744.00)

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