Pennsylvania: golfista colpisce e uccide accidentalmente un uccellino con un tee shot
Pennsylvania: golfista colpisce e uccide accidentalmente un uccellino con un tee shot. Il video, durato solo pochi secondi, è diventato subito virale
Per un caso più unico che raro una golfista professionista tedesca, Isi Gabsa, centra un uccello alzatosi in volo e non passa il taglio in un torneo agli US Women's Open. Così torna a casa senza aver guadagnato un solo dollaro. La vicenda può apparire surreale ma è tutta documentata. E’ accaduto nell’ultimo torneo, giocatosi questa settimana sul percorso in Pennsylvania giovedì 30 maggio. Protagonista è la tedesca Isi Gabsa nei primi posti del ranking mondiale. Da alcuni anni gioca a golf “di mestiere” nella LPGA Tou, un'organizzazione americana per le golfiste, anche se la bacheca al momento è vuota: nel suo palmares. Anche per questo ogni gara è importante per un professionista. Passare il taglio, giocare durante la settimana è l’obiettivo minimo. La Gabsa ieri stava per farcela: a metà del secondo giro era in linea col taglio e pregustava un fine settimana in campo. Così il par della buca non lo spaventava più di tanto. Era però altrettanto vero che con un buon tiro l’ostacolo era facilmente superabile. Purtroppo Isi Gabsa ha pescato dal mazzo la carta “imprevisti”, ossia un uccello che si è levato in volo proprio un secondo prima che lei tirasse. L’improbabile è accaduto: la pallina ha colpito il volatile. La 28enne tedesca ha colpito l’uccello mentre si dirigeva verso il bersaglio e un arbitro ha dovuto raccogliere il corpo senza vita pochi secondi dopo. Impossibile rigiocare quel colpo, eventualità prevista dal regolamento solo la pallina fosse finita sui cavi dell’alta tensione. Quindi colpo di penalità e via. Chi gioca a golf capirà infatti quanto sia difficile una situazione del genere: la traiettoria della pallina, il volo dell’animale, la presenza di vento sono solo alcuni dei fattori che rendono più unico che raro un incidente simile. Ora dopo il danno la beffa: la vicenda ha avuto una certa rilevanza sulla stampa sportiva statunitense e gli esperti di golf hanno pensato bene di aprire il dibattito, postando numerosi commenti sui social. E, ora la beffa, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,: gli animalisti invitano la tedesca a non incolpare il volatile e, soprattutto, ad allenarsi di più. Il caso ricorda da vicino due altre storie quasi irreali legate al mondo del golf e alle campagne animaliste. Era il novembre 2016 e nel mirino dell’organizzazione animalista statunitense “People for the Ethical Treatment of Animals” (Peta) finì Andrew Johnston, un golfista professionista inglese, conosciuto come Andrew Beef Johnston dove beef sta per “manzo”, soprannome che l’inglese si porta sin da giovanissimo per via della chioma. Un’animalista britannica chiese di cambiare il nome in Andrew Tofu Johnston “per diffondere una cultura cruelty-free”. La seconda storia riporta alla mente quella dell’incidente accaduto al professionista statunitense, Kelly Kraft, nell’ultimo torneo del PGA Tour, l’RBC Heritage, giocatosi ad aprile 2018 sul percorso di Harbour Town, all’Hilton Head Island in South Carolina. Anche in questo caso il golfista professionista centrò con il suo tee shot un uccello alzatosi in volo e che gli causò la penalità dell’esclusione dal torneo.